orecchiare
v. intr. e tr. [der. di orecchio] (io orécchio, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) Stare in ascolto per sentire, senza essere visto, ciò che altri dicono, o ciò che avviene; origliare: non è bello stare a o. dietro alle porte; eccomi in cucina, e lì mi fermai in punta di piedi, orecchiando (F. De Sanctis). Anche come trans., con lo stesso senso: orecchiava i discorsi dei colleghi con pettegola curiosità; o con quello di sentire per caso e senza che altri se n’accorga: a metà della cucina aveva orecchiato la voce del teologo (I. Nievo). 2. tr. Con uso fig., e con riferimento al sign. estens. di orecchiante, ripetere senza nessuna originalità, e spesso senza citare la fonte, discorsi, affermazioni e teorie di cui si possiede una conoscenza vaga e sommaria: ha scritto un commento del testo orecchiando spunti critici altrui.