orlo
órlo s. m. [lat. *ōrŭlus, der. di ōra «orlo»]. – 1. La parte terminale di una superficie; lembo, margine, estremità: l’o. di un tavolino; l’o. del tetto; l’o. della riva, di un fosso; l’o. del vestito; l’o. di un piatto, di una scodella; riempire un bicchiere fino all’o.; gonna con l’o. sfilacciato; foglia a o. seghettati, dentellati; la fiera pessima si stava Su l’o. ch’è di pietra e ’l sabbion serra (Dante); Così a l’egro fanciul porgiamo aspersi Di soavi licor gli o. del vaso (T. Tasso). In usi fig.: essere sull’o. del precipizio, dell’abisso, essere prossimo alla rovina; essere sull’o. della fossa, essere presso a morire; e in genere, per indicare l’imminenza di un pericolo: essere sull’o. del fallimento, della disperazione, della pazzia. Poco com. nel senso fig. di fine, termine: quello spirito ch’attende, Pria che si penta, l’o. de la vita (Dante). Con sign. particolari: a. Nel piano di costruzione di una nave, linea a doppia curvatura che, per lo più, si rialza verso prora e verso poppa, seguendo appunto l’orlo superiore dello scafo. b. In araldica, termine talora usato in luogo di cinta (nel sign. 5). c. Nelle cartucce a pallini, l’orlatura. Orlo di presa (più comunem. collarino), sporgenza laterale del fondello del bossolo delle cartucce che serve per dare presa al dente dell’estrattore dell’arma; in qualche tipo di cartuccia (sempre in quelle per armi automatiche) è sostituito o evidenziato da un incavo (gola d’estrazione) che ha la stessa funzione. 2. In capi di vestiario, di biancheria e sim., il lavoro che si fa lungo il lembo estremo ripiegando un poco il tessuto e fermandolo col soppunto, per rinforzo, per rifinitura o per ornamento: fare l’o. alla gonna, alla camicia, ai fazzoletti, alle lenzuola; o. a giorno, una delle più comuni rifiniture della biancheria (v. giorno, n. 5); o. frullato, o. arrotolato, orlo sottilissimo, adatto a rifiniture molto fini (fazzolettini di batista o da taschino, foulards di seta, ecc.), che si ottiene arrotolando appena il bordo del tessuto e fermandolo con punti quasi invisibili. Analogam., in accessorî di abbigliamento, o altri oggetti, in cuoio, pelle e sim., ripiegatura e cucitura: l’o. della borsa. In oggetti di metallo, ripiegatura e battitura: l’o. della lamiera. Anche, il nastro, la striscia di stoffa, di pelle e sim. che si applica lungo il lembo di un capo di abbigliamento, di biancheria e sim. (giacchettino di lana con o. di velluto verde; coperta con o. di frangia), e in genere la striscia di materiale diverso o di colore diverso che corre lungo il margine di qualche cosa (un tavolino di noce con o. d’acero; piatti con o. dorato, ecc.). ◆ Dim. orlino, orlétto (per un uso specifico nel linguaggio medico, v. la voce); spreg. orlùccio.