orpello
orpèllo s. m. [dal provenz. auripel, fr. ant. oripel, che è il lat. aurea pellis «pelle d’oro»]. – 1. Similoro, di solito ridotto in sottili lamine e usato come ornamento. 2. fig. a. Ciò che è pura apparenza, esteriorità, lustro, finzione: i suoi discorsi sono soltanto orpello; la nobiltà di certa gente non è oro ma o.; né o. mai di parole potrà contaminare il tuo candido manto (Foscolo); il suo titolo di conte ... è un o. altisonante che non significa nulla (Alessandro Barbero); ant., porre, mettere o., e sim., mascherare la verità, far apparire sotto aspetto diverso e migliore: E seppe tanto acconciar ben l’orpello, Che Carlo si togliea per oro quello (Pulci). b. Con valore concr., per lo più al plur., ornamento vistoso, appariscente, generalm. di cattivo gusto: arredamento pesante, pieno di orpelli; anche, artificio retorico, abbellimento letterario: stile incisivo e privo di orpelli.