orribile
orrìbile agg. [dal lat. horribĭlis, der. di horrere «provare orrore»]. – Che suscita un sentimento di orrore, spaventoso: un o. delitto; un o. disastro; fare una morte o.; soffrire o. tormenti; Orribil furon li peccati miei (Dante); Narra c’ha visto Orlando furïoso Far cose quivi o. e stupende (Ariosto); fra l’orribil mischia De’ venti (Parini); enfatico e letter., o. a vedersi, a udire, a dirsi, a pensare e sim. Ha in genere sign. meno grave di orrendo (rispetto al quale è anche più diffuso nella lingua com.), e viene spesso riferito, con tono più o meno iperb., a cose che riescano gravemente spiacevoli o moleste: dovettero mettersi in cammino con un tempo o., burrascoso; ho passato una nottata o., per dolori fisici, per grave ansia, ecc.; un o. frastuono, assordante; sapore o., disgustoso; un puzzo o., nauseante; ho fatto un viaggio o., molto disagiato; un film, un quadro, un palazzo o., molto brutto, di nessun pregio estetico. ◆ Avv. orribilménte, in modo orribile, spaventosamente: Stavvi Minòs orribilmente, e ringhia (Dante); lo scoppio della bomba lo aveva orribilmente straziato.