orso
órso s. m. (f. -a) [lat. ŭrsus]. – 1. a. Nome delle varie specie animali appartenenti alla famiglia ursidi, caratterizzate da grande mole (fino a 2,80 m di lunghezza totale), corpo tozzo, testa grande, muso terminante a punta tronca, occhi e orecchi piccoli, coda brevissima, arti robusti muniti di artigli poderosi; sono animali onnivori e vivono negli ambienti più diversi. Con varie specificazioni: o. bianco o polare (Thalarctos maritimus), il più grande, diffuso nella regione artica, forte e resistente nuotatore (ha zampe parzialmente palmate e pelliccia idrorepellente, completamente bianca), che si nutre prevalentemente di foche; o. dal collare (Selenarctos tibetanus), diffuso nell’Asia centr. e merid., a Formosa e in Giappone, di medie dimensioni, con mantello folto, di colore generalmente nero uniforme a eccezione della gola, sulla quale spicca una striscia bianca a forma di Y o V; o. giocoliere (Melursus ursinus), dell’India e di Ceylon, con pelame nero e una striscia bianca a forma di V sul petto, chiamato anche bradipo orsino (per le lunghe unghie ricurve che ricordano quelle di un bradipo) o o. labiato (per le labbra mobili ed estensibili); o. malese (Helarctos malayanus), di colore nero e dimensioni più piccole rispetto agli altri, che vive in India e nelle Isole della Sonda; o. nero americano (Ursus americanus), detto anche baribal, di medie dimensioni, simile all’orso dal collare ma senza fascia bianca alla gola, diffuso in America dall’Alasca al Messico e alla Florida; o. ornato o o. dagli occhiali (Tremarctos ornatus), proprio dell’America Merid., di piccole dimensioni, con pelliccia nera e due grandi anelli chiari che circondano gli occhi; o. bruno (Ursus arctos), diffuso in Asia, Europa e America settentr. (dove vive la sottospecie Ursus arctos horribilis, nota come grizzly o o. grigio americano), presente con due sottospecie anche in Italia (Ursus arctos arctos, noto come o. delle Alpi, e Ursus arctos marsicanus, noto come o. d’Abruzzo o o. marsicano). O. delle caverne o o. spelèo (Ursus spelaeus), orso di grandi dimensioni (raggiungeva i 3 m di lunghezza), fossile del pleistocene, di cui si sono trovati accumuli di ossa in varie caverne europee. b. All’orso bruno si riferiscono anche varie locuz. del linguaggio com., soprattutto in similitudini: ballare, camminare come un o., goffamente e pesantemente; pare un o., di persona grossa e priva di grazia nei movimenti o, anche, con i capelli e la barba arruffati; e in usi fig.: è un o., che o.!, e sim., di persona scontrosa, poco socievole, misantropa. Modi prov.: invitare l’o. alle pere, invitare qualcuno a fare cosa che gli è assai gradita; vendere la pelle dell’o. prima d’averlo preso (o prima d’averlo ucciso, prima che sia morto), disporre di cosa che ancora non si possiede, fare assegnamento su cosa non ancora sicura (di solito espresso come consiglio in forma negativa: non vendere, non bisogna vendere, ecc.). 2. Per estens., nome dato ad altri mammiferi d’aspetto simile agli orsi propriam. detti, come il formichiere gigante (o. bandiera o o. formichiere) il koala (o. d’Australia o o. marsupiale), il panda gigante (o. del bambù o o. di padre David), il panda minore (o. felino rosso o o. gatto), il procione (o. lavatore). 3. Uva d’orso o uva orsina (o ursina), pianta ericacea a bacche rosse. (v. uva). 4. Nel gergo della borsa, termine spesso usato come traduz. dell’ingl. bear (v.), con il sign. cioè di ribassista; si contrappone a toro (ingl. bull). ◆ Dim. orsétto (v.), orsacchiòtto (v.), letter. orsatto (v.); pegg. orsàccio (anche in senso fig., riferito a persona scontrosa, poco socievole).