ortista
s. m. e f. Chi si dedica a coltivare un orto. ◆ Recentemente hanno partecipato ben 500 persone a un loro bando per 248 orti nel al parco delle Cave e verso dalle parti di Figino, proprio nell’area di Boscoincittà. «È un’esperienza pilota – spiega [Gabriella] Balice – a noi non interessa solo l’orto, ma creare una situazione positiva per gli ortisti che sono per lo più anziani pensionati di diversa provenienza sociale e geografica: molti vengono dal Sud, anche se sono ormai milanesi d’adozione. Tutta gente stufa di star chiusa in un bar». (Letizia Moizzi, Stampa, 30 giugno 2002, Milano, p. 4) • Gli «ortisti» di Bravetta (attualmente sono in 64), dal 1997 sono riuniti in un’associazione. E adesso si aspettano un confronto con il Comune. «Dicono che tra un mese inizieranno i lavori per la costruzione di un parcheggio e di un parco pubblico. Che ce ne dovremmo andare. E che poi ci assegneranno un’altra area», spiega il presidente dell’associazione, Pier Luigi Battista. «Noi vogliamo collaborare. Ma vogliamo anche delle garanzie». (Luca Villoresi, Repubblica, 26 agosto 2006, Roma, p. XI) • gli anziani milanesi s’impadroniscono in modo più o meno legale di piccoli pezzi di terra per integrare la magra pensione (erosa dall’inflazione) e spendere di meno. Quanti sono? Diverse migliaia. Tra regolari e irregolari. Solo gli orti gestiti dal Comune sono 430. Quelli dati in affitto da A2A sono 120 (100 euro l’anno). Molto difficile invece quantificare gli ortisti abusivi, anziani e immigrati, che occupano spazi demaniali. Forte è la concentrazione nelle zona Sud-Est della città, dove c’è spazio e verde (a Nord ci sono i caseggiati). Preferibilmente s’installano vicino i corsi di acqua. Oppure sfruttano le possibilità che si creano attorno alle cascine. (Agostino Gramigna, Corriere della sera, 10 luglio 2008, p. 4, Primo piano).
Derivato dal s. m. orto con l’aggiunta del suffisso -ista.
Già attestato nel Corriere della sera del 19 maggio 1993, p. 40, Cronaca di Milano.