oscillo
s. m. [dal lat. oscillum, dim. di os «viso, volto»]. – Presso gli antichi Romani, piccolo disco di legno o di terracotta, e più tardi anche di marmo o di bronzo, munito spesso di un foro per la sospensione, con la rappresentazione scolpita di maschere sceniche, divinità o personaggi isolati o raggruppati in scene; di origine e significato incerto, usati in età storica nel culto degli alberi sacri, a cui venivano appesi e dove, mossi dal vento, oscillavano (da qui appunto trae origine il verbo oscillare), vennero appesi più tardi anche nei portici dei templi e degli edifici pubblici, negli intercolunnî degli atrî, alle porte delle case, ecc.