oscillografo
oscillògrafo s. m. [comp. di oscill(azione) e -grafo]. – Strumento usato per la registrazione grafica (su carta ordinaria o su carta speciale, ovvero su carta o pellicola fotografica) di oscillazioni meccaniche o elettriche o, in generale, dell’andamento di grandezze meccaniche o elettriche variabili nel tempo: è costituito essenzialmente da un apparato rivelatore (in genere un organo meccanico oscillante che si sposta o ruota in misura proporzionale al valore istantaneo della grandezza di cui si vuole osservare l’andamento), da un apparato registratore che riproduce graficamente (tramite una punta scrivente collegata al rivelatore) o fotograficamente (tramite un raggio luminoso riflesso da uno specchio solidale con il dispositivo oscillante del rivelatore) la variazione della grandezza, e da un dispositivo che, regolando la velocità di scorrimento del nastro di carta o di emulsione sensibile su cui avviene la registrazione, fornisce il cosiddetto «asse dei tempi», consentendo così di osservare il diagramma temporale della grandezza. Gli o. meccanici, nei quali tutti i dispositivi sopra descritti sono di natura meccanica, sono stati sostituiti da o. elettromeccanici, in cui l’organo oscillante (una bobina mobile, l’armatura di un condensatore, o un analogo dispositivo elettrico) viene messo in movimento da una corrente o da una tensione variabile che costituisce la grandezza da esaminare oppure l’effetto della trasduzione di questa; gli o. a raggi catodici hanno funzionamento analogo a quello dell’oscilloscopio, del quale strumento prendono spesso il nome.