-osi
-òṡi [dal gr. -ωσις]. – Suffisso (tonico, solo in poche parole atono o di pronuncia oscillante) di numerosi sostantivi, derivati dal greco o formati modernamente, indicanti in genere condizione, stato, processo e sim. Il suffisso interessa soprattutto la terminologia medica, nella quale ora compare con sign. generico (per es., anchilosi, ipnosi, necrosi, stenosi, ecc.), ora indica condizione, lesione, manifestazione morbosa, con usi molto ampî (amaurosi, calcolosi, fibrosi, nevrosi, psicosi, sclerosi, trombosi, ecc.), ora designa più particolarm. malattie a carattere degenerativo (e si contrappone spesso in questo caso al suff. -ite, come artrosi, epatosi, nefrosi, osteosi), ora la presenza di numerose manifestazioni morbose dello stesso tipo in zone circoscritte o diffuse a tutto il corpo (lipomatosi, neurofibromatosi), ora infine deviazioni più o meno gravi dall’equilibrio fisiologico (leucocitosi, iperidrosi, avitaminosi e ipervitaminosi). Analogam., in botanica, il suffisso è adoperato per indicare malattie delle piante o di singoli organi (acariosi, ascidiosi, clorosi, gommosi, micosi, ecc.).