ospitare
v. tr. [dal lat. tardo hospitare; il lat. class. aveva soltanto l’intr. hospitari «prendere alloggio presso qualcuno, esser suo ospite», der. di hospes -pĭtis «ospite»] (io òspito, ecc.). – 1. a. Accogliere e tenere qualcuno nella propria casa, fornendo vitto, alloggio e assistenza, con riferimento sia a persone amiche e conoscenti, sia, più raram., a estranei, in tal caso dietro compenso, o anche gratuitamente: se verrai al mare questa estate, ti ospiterò volentieri nella mia villa; il padrone dell’albergo ha risposto di non poterci o., avendo già tutte le stanze prenotate; il viandante fu ospitato per la notte da una famiglia di contadini. Con riferimento all’alloggio stesso: la casa, la pensione che ci ospita; o anche al luogo, al paese, all’ambiente, diverso dal proprio, in cui si è trovata ospitalità: rispettate la nazione che vi ospita. b. Più genericam., avere come ospite; in partic., nel linguaggio sport., ricevere sul proprio campo, cioè «in casa», una squadra di un’altra città: domenica prossima la Fiorentina ospiterà il Napoli. c. In parassitologia, fornire nutrimento nel proprio organismo a un parassita: la pianta ospita varî parassiti. 2. In senso fig., contenere, custodire: la pinacoteca ospita insigni opere del Rinascimento. Con riferimento a giornali, periodici e sim., accogliere e pubblicare scritti di persone non facenti parte della redazione o degli abituali collaboratori: il direttore della rivista ha risposto che sarà lieto di o. il mio articolo. ◆ Part. pres. ospitante, anche come agg.: la famiglia ospitante; la città ospitante; la squadra ospitante, nel gioco del calcio, la squadra locale, quella cioè nel cui campo si svolge l’incontro; come sost., l’ospitante, chi ospita, chi dà ospitalità.