ostacolo
ostàcolo s. m. [dal lat. obstacŭlum, der. di obstare: v. ostare]. – 1. Qualsiasi elemento, materiale o non materiale, che si oppone e costituisce impedimento a un’azione, un’attività, un movimento e sim., sia in senso proprio sia in senso fig.: o. al cammino, all’avanzata, al progresso, al raggiugimento di uno scopo; essere, costituire un o., essere di o. (una sporgenza del terreno era di o. alla vista; la presunzione è un o. alla scoperta della verità; anche con riferimento a persona: mio padre è sempre stato un grave o. alla realizzazione dei miei progetti); un forte o.; un o. insuperabile, insormontabile; mettere, opporre, frapporre ostacoli; trovare, incontrare ostacoli; sono sorti o. imprevedibili; si presentano molti o. al buon esito delle trattative; affrontare, scansare, evitare, rimuovere, togliere, abbattere, levare di mezzo, saltare, superare un o.; il vero amore non conosce ostacoli; vede (o trova) ostacoli dappertutto, spec. di chi, per timore, per cattiva volontà o altro, si immagina difficoltà inesistenti o le adduce come pretesto; fare ostacolo, impedire (ma riferito a persona, indica spesso l’intenzione, la volontà precisa di creare un impedimento: i dirigenti mi fanno o. in tutte le mie iniziative); con altro senso al plur., fare ostacoli, addurre ragioni o pretesti per non fare, per non concedere, o per non lasciare che altri faccia qualche cosa: ho chiesto di entrare, ma mi hanno fatto mille ostacoli (più com. difficoltà). 2. Nell’atletica leggera, attrezzo costituito da due basi e due ritti generalmente di metallo che sostengono un telaio rettangolare, rinforzato da una o più traverse di legno o di altro materiale idoneo; ha larghezza massima di 1,20 m e peso minimo di 10 kg, ed è collocato lungo il percorso di alcune gare, in modo da richiedere lo scavalcamento in velocità da parte dei concorrenti (tuttavia non passibili di squalifica se abbattono la barriera): corsa a ostacoli; correre i 110 metri ostacoli, o i 110 ostacoli; vincere i 110 metri ostacoli o i 400 ostacoli. Nella gara dei 3000 m siepi per uomini, invece, l’ostacolo, che i concorrenti devono superare quattro volte a ogni giro: è costituito da una trave di larghezza pari alla pista e alta 91,4 cm. Nell’ippica (corse ippiche a ostacoli: siepi, steeple-chase e cross-country) l’ostacolo è costituito da una siepe naturale o artificiale, fissa o mobile, oppure da un fosso, un terrapieno, una staccionata, ecc., di dimensioni variabili, posti lungo il percorso delle diverse gare. Nell’equitazione, barriera, di tipo detto verticale (formato da un solo piano verticale) o di tipo detto largo (composto da due piani verticali aventi tra loro una distanza superiore all’altezza dell’elemento più alto), di dimensione, forma e denominazione variabili (muro, palizzata, croce di sant’Andrea, riviera), posta nei tracciati a una distanza minima di 15 metri dalla precedente.