ostrica
òstrica s. f. [der. del lat. ŏstrea (e ŏstreum), che è dal gr. ὄστρεον, con influsso del gr. ὄστρακον «conchiglia», da cui il lat. tardo ostrăcon]. – 1. Nome di varî molluschi bivalvi, e in partic. di quelli dei generi Ostrea e Crassostrea, che costituiscono uno dei più apprezzati frutti di mare, e del genere Meleagrina, comunem. detti o. perlifere, da cui si ottengono le perle e la madreperla; sono tutti allevati anche artificialmente. 2. Nome dell’ostrica comune (Ostrea edulis), che vive nell’Atlantico e nei mari del Nord: priva di piede e di bisso, è caratterizzata da una conchiglia irregolare e rugosa, di cui la valva sinistra, con la quale il mollusco si attacca alle rocce, è grossa e convessa, mentre la destra è più piccola e appiattita; le larve si sviluppano prima nella cavità del mantello, poi escono e si portano su fondali adatti, dove formano talvolta grandi banchi. 3. Frasi prov. dell’uso com.: attaccarsi, essere attaccato come un’o. allo scoglio, essere legato fortemente a una persona, a un luogo, non volersene separare; meno com., esser chiuso come un’o., di persona di carattere chiuso o che mantiene un ostinato silenzio su ciò che le si chiede. ◆ Dim. ostrichétta, ostrichina, ostrichèlla (v.); accr. ostricóna; pegg. ostricàccia.