ostruzione
ostruzióne s. f. [dal lat. obstructio -onis, der. di obstruĕre «ostruire»]. – 1. L’atto, il fatto di ostruire, e la situazione stessa che si crea per la presenza dell’ostacolo frapposto: o. di una strada, di un passaggio, di un canale, di una galleria; fare o., ostruire (in senso fig., fare dell’o., lo stesso, ma meno com., che fare dell’ostruzionismo). Con accezioni partic.: a. In patologia, forma di occlusione del lume di un organo cavo (per intasamento, neoformazioni e sim.). b. Nel gioco del calcio e nel rugby, fallo di o., lo stesso che ostruzionismo. 2. Con sign. concr., ogni ostacolo materiale che impedisca un passaggio, un movimento su un determinato percorso: togliere, rimuovere un’o.; in partic., nella tecnica militare: o. antiuomo, costituita da reticolati, fili con corrente ad alta tensione e sim.; o. anticarro, costituita, per es., da campi di mine anticarro; o. antiaerea, sistema difensivo oggi in disuso, formato da linee di aerostati frenati posti tra loro a breve intervallo, in modo da costituire con i loro cavi di ritenuta una cortina intorno all’obiettivo da difendere; o. navale, posta in opera in tempo di guerra per impedire l’accesso a porti, canali e sim., generalm. costituita da elementi galleggianti ormeggiati sul posto, o da navi intere ivi affondate, oppure, in partic., da reti metalliche subacquee, antisommergibili e parasiluri (o. retali), che, messe in opera a protezione dei canali di accesso ai porti o di grandi unità navali, sono sostenute in profondità o in superficie da catene fissate a boe e possono essere munite di ordigni esplosivi (mine o torpedini da ostruzione). 3. Nelle costruzioni civili, angolo di o., relativamente a due manufatti situati uno di fronte all’altro, l’angolo, valutato in un piano verticale, che la congiungente il piede di un manufatto con il coronamento dell’altro forma con un piano orizzontale.