ottundere /o't:undere/ [dal lat. obtundĕre, der. di tundĕre "battere, percuotere", col pref. ob-] (pass. rem. ottusi, ottundésti, ecc.; part. pass. ottuso), lett. - ■ v. tr. 1. (non com.) [togliere acutezza alla punta o al taglio di una lama e sim.] ≈ smussare. ↔ acuminare, affilare, aguzzare, appuntire. 2. (fig.) a. [far perdere acutezza e vivacità a una facoltà dello spirito: o. la mente, l'ingegno] ≈ impigrire, indebolire, infiacchire, intorpidire, (lett.) obnubilare, offuscare, svigorire. ↑ ottenebrare. ↔ acuire, aguzzare, potenziare, rafforzare, rinvigorire, svegliare. b. [far perdere sensibilità ed efficienza a un organo di senso: o. il gusto, l'udito] ≈ annebbiare, appannare, indebolire. ↔ affinare, potenziare, rinforzare, stimolare. ■ ottundersi v. intr. pron. 1. [di facoltà dello spirito, perdere acutezza e vivacità] ≈ impigrirsi, indebolirsi, infiacchirsi, intorpidirsi, (lett.) obnubilarsi, offuscarsi, svigorirsi. ↔ acuirsi, aguzzarsi, potenziarsi, rafforzarsi, rinvigorirsi, svegliarsi. 2. (estens.) [di organo di senso, perdere sensibilità ed efficienza] ≈ annebbiarsi, appannarsi, indebolirsi. ↔ affinarsi, potenziarsi, rinforzarsi.