oxygen bar
loc. s.le m. inv. Locale, bar di tendenza, nel quale si può anche inalare l’ossigeno prodotto da un generatore che comprime e filtra l’aria dell’ambiente, sottraendole azoto e impurità e arricchendola di aromi distensivi o tonificanti. ◆ «Dilaga in America – scrive il “Times” – la moda degli “oxygen bar”, dove dopo aver preso il caffè si può inserire un tubetto di plastica nel naso e inalare per 20 minuti aria ossigenata nonché arricchita di oli aromatici dai nomi intriganti: Clarity, Passion, Joy. Il tutto per 13 dollari. La spiegazione dei promotori è convincente: anticamente, prima che l’uomo iniziasse a deforestare il pianeta, la percentuale di ossigeno nell’aria era del 30%. Oggi è scesa al 21 e in città come Los Angeles al 12-14%». (Eugenio Occorsio, Repubblica, 13 febbraio 1999, p. 11, Estero) • La prima a creare questo genere di servizi è stata la catena Nh Hotel, che ha aperto ben due centri all’aeroporto Barajas di Madrid: la Elysium Travel e la Elysium Beauty Spa, specializzate in trattamenti a tempo, come i massaggi Express da 25 minuti, la seduta da 10 all’Oxygen Bar e i massaggi per migliorare la circolazione. (Micol Passariello, Repubblica, 24 giugno 2007, p. 25, Cronaca) • Talento della letteratura indiana, Lavanya Sankaran racconta l’India del Sud, crocevia tra passato e presente, nel libro «Il tappeto rosso. Storie di Bangalore», affresco della convivenza tra sari e minigonne, templi e oxygen bar. (Corriere della sera, 21 gennaio 2008, p. 11, Cronache).
Espressione ingl. composta dai s. oxygen (‘ossigeno’) e bar.