pacato
agg. [dal lat. pacatus, part. pass. di pacare «pacificare» (v. pacare)]. – Propr., acquietato, pacificato, dopo un precedente stato di agitazione, di concitazione, di irritazione: gli animi erano ormai p. e rasserenati. Più spesso, di persona che si mostra calma, tranquilla, serena, e anche degli atti, dei modi, dell’aspetto con cui si rivela tale stato d’animo, soprattutto nel parlare: è un uomo abitualmente p.; rispondere, replicare, discutere con voce p., con tono p.; fare dei ragionamenti pacati. Per estens., letter. o poet., di animali: Van per il campo i validi garzoni Guidando i buoi da la p. faccia (D’Annunzio); del mare in bonaccia; o del paesaggio, dei suoi aspetti e colori, in quanto danno una sensazione di pace, di serenità: il cielo si stendeva limpido sulle case e con una sua dolcezza p. anche in pieno inverno (Tecchi); c’era quell’aria linda e p. delle belle giornate d’autunno, che pare conferisca una robusta armonia agli aspetti della natura (Gadda Conti). ◆ Avv. pacataménte, in modo pacato, con calma: parlare, rispondere, ragionare pacatamente.