pacemaker
‹pèismeikë› s. ingl. [comp. di pace «passo» e maker «chi fa», propr. «chi fa, cioè regola, il passo»] (pl. pacemakers ‹pèismeikë∫›), usato in ital. al masch. – 1. Nell’ippica, il cavallo che, durante l’allenamento o durante la corsa, precede gli altri e ne regola l’andatura. 2. Nella terminologia medica anglosassone, la sede anatomica in cui si originano gli stimoli alla contrazione cardiaca e che normalmente è rappresentata dal nodo del seno. 3. In cardiochirurgia, denominazione, adottata ormai universalmente (propriam. p. fisiologico), di un tipo di stimolatore cardiaco (sigla PM) costituito da un oscillatore pulsante alimentato a batterie il quale, mediante un elettrodo impiantato nelle cavità atriali o ventricolari, o in entrambe, mira, con l’emissione di efficaci impulsi elettrici, a mantenere regolare e costante la contrazione cardiaca, quando questa sia seriamente compromessa da una condizione patologica che coinvolga il sistema di formazione e di conduzione degli stimoli, quale ad esempio un blocco atrioventricolare che, in determinati casi, può costituire per il paziente un grave pericolo, anche mortale.