pachimeningite
s. f. [der. di pachimeninge, col suff. medico -ite]. – In medicina, processo infiammatorio della pachimeninge (detto anche durite, in quanto colpisce la dura madre), accompagnato o no da versamento (purulento, ematico o liquorale) negli spazî epidurali (p. esterna) o in quelli subdurali (p. interna), a carattere settico (da germi piogeni o da microrganismi fungini), granulomatoso (tubercolare, luetico o micotico) o asettico (di origine traumatica o degenerativa); si manifesta nei casi tipici con cefalea, nausea, vomito, segni di deficit o di irritazione neurologici in rapporto alle singole localizzazioni, sopore, eventualmente coma; p. emorragica interna del lattante, caratterizzata da ingrandimento del cranio, tensione delle fontanelle, talora convulsioni ed emorragie retiniche incostanti. Per analogia, in veterinaria, p. ossificante, malattia, consistente nella ossificazione della dura madre, che si osserva in alcune razze canine (danesi, collies, pastori tedeschi e bassotti) nell’età senile.