pacificare
(ant. paceficare) v. tr. [dal lat. pacificare, comp. di pax pacis «pace» e tema di facĕre «fare» (v. -ficare)] (io pacìfico, tu pacìfichi, ecc.). – 1. a. Ricondurre in condizione di pace eliminando motivi di conflitto o fermenti di ribellione: p. il paese, una regione; Cesare, pacificata la Gallia, si ritirò negli accampamenti invernali; p. gli insorti, i malcontenti. b. Riconciliare, metter pace tra due persone o due gruppi in contrasto, o tra due popolazioni in guerra tra loro: p. i contendenti, due città nemiche; e tanto seppe fare, che egli paceficò il figliulo [= figliuolo] col padre (Boccaccio). c. fig. Tranquillizzare, acquietare, pacare: p. gli animi; p. le tensioni. 2. intr. pron. a. Trovare quiete, trovare pace, acquietarsi: la situazione si è pacificata da tempo. b. Riconciliarsi, rappacificarsi: si è pacificato con i suoi parenti. Più com. in questo sign. il rifl. reciproco: dopo tanti malintesi marito e moglie si sono finalmente pacificati. ◆ Part. pass. pacificato, anche come agg.: tornato in pace, o acquietato, riconciliato: il paese sembrava finalmente pacificato; i contendenti erano ormai pacificati; gli animi sembravano pacificati; essere pacificato con qualcuno, ant. a qualcuno: pentendo e perdonando, fora Di vita uscimmo a Dio pacificati (Dante).