pacifinto
s. m. e f. e agg. Chi si proclama pacifista, senza operare realmente per il conseguimento di soluzioni pacifiche; a esso relativo. ◆ Le bandiere italiane, i simboli col tricolore e le scritte neo-razionaliste di Azione giovani, quelli ci sono, così come i volantini per il Sì al referendum, gli appelli cartacei contro i «pacifinti» e la fotona con le frecce tricolori simbolo del Paese, da tutelare, da riverire. Insomma, la coreografia politica un po’ gridata c’è tutta, anche quella che qui a Roma è un po’ superata, (Simona Casalini, Repubblica, 21 giugno 2006, p. 4, Politica) • La missione italiana in Afghanistan prosegue in continuità con gli impegni passati. Ma secondo l’agenda «pacifinta»: non ci sarà nessun aumento di militari, né saranno inviati nuovi aerei. (Désirée Ragazzi, Secolo d’Italia, 1° luglio 2006, p. 2, Politica) • Per fortuna, nessun contuso nel blitz compiuto da alcuni aderenti dei centri sociali per contestare, a Firenze, l’incolpevole segretario di Rifondazione, Franco Giordano. […] Con tanto di accusa («Pacifinti!») verso il partito ritenuto reo di aver disertato la marcia anti-Bush e anti-Prodi di sabato scorso, per riunirsi in una piazza piena di burocrazia senza popolo. Cioè vuota di «movimenti» ma già pentita. (Mario Ajello, Messaggero, 14 giugno 2007, p. 8, Politica).
Composto dal s. m. e f. e agg. pacifista e finto, con richiamo ironico a pacifista.
Già attestato nel Corriere della sera del 14 marzo 2003, p. 49, Cronaca di Roma (Alessandro Capponi).