pacol
(pakul), s. m. inv. Copricapo afgano tradizionalmente indossato dagli uomini, costituito da una parte superiore appiattita che si raccoglie in un bordo tondeggiante attorno al capo. ◆ Ma chi sono gli aggressori, banditi oppure talebani, arabi di Al Qaeda? Ashuqullah dice: «A me hanno chiesto di recitare i primi versi in arabo della preghiera musulmana. Non hanno detto di essere talebani ma hanno apostrofato duramente il traduttore perché si era tagliato la barba (avevano fatto lo stesso mezz’ora prima con l’autista di Chris Tomlinson che viaggiava da Kabul, ndr). Alcuni avevano il pacol, copricapo dei mujaheddin, ma altri portavano le fasce sulla testa nello stile talebano. (Lorenzo Cremonesi, Corriere della sera, 19 dicembre 2001, p. 12, Esteri) • Qualcuno della compagnia compra per 3 dollari un «pacol» che è il cappello di lana che portano tutti i mujahiddin, (Attilio Bolzoni, Repubblica, 2 gennaio 2002, p. 22, Politica estera) • [Osama] Bin Laden, che porta una coperta sulle spalle e il cappello tradizionale «pakul» in testa, viene mostrato mentre si alza da una roccia aiutandosi con un bastone e si infila in spalla il kalashnikov che era ai suoi piedi. (Secolo d’Italia, 11 settembre 2003, p. 1, Prima pagina).
Dal pashto pacol.