Paese cerniera
loc. s.le m. Nazione che costituisce un elemento di collegamento e dialogo tra realtà o blocchi politici divisi o contrapposti. ◆ Un Paese «cerniera, tra la solidità mitteleuropea e la precarietà mediterranea». Così la presidente di Piccolindustria dell’Unione industriale, Carla Silva Ubertalli – introducendo i lavori dell’assemblea annuale – ha definito l’Italia. (Stampa, 16 giugno 1999, p. 38, Cronaca di Torino) • Ci vogliono sensibilità ed esperienza per rivolgersi in modo credibile all’amministrazione americana e allo stesso tempo per essere ascoltati dagli alleati europei. Se l’Italia vuole continuare a essere un Paese cerniera, i suoi governanti devono sapere che la strada è in salita. Se viceversa vogliono un’altra politica estera, devono dimostrare la capacità di immaginarne una e di spiegarla al Paese. Quello che certo non aiuta è la tendenza all’approssimazione. (Stefano Folli, Corriere della sera, 14 novembre 2004, p. 1, Prima pagina) • è bene chiarire che il sultano [dell’Oman, Qaboos Bin Said] non rappresenta un ricco eldorado petrolifero, ma un popolo laborioso e gentile, anche un po’ povero, che vive con dignità e in relativa tranquillità la sua condizione di Paese cerniera, stretto fra due colossi petroliferi, ideologicamente contrapposti, quali sono l’Iran sciita e l’Arabia Saudita wahabbita. (Agostino Spataro, Repubblica, 7 agosto 2008, Palermo, p. I).
Composto dal s. m. paese e dal s. f. cerniera, ricalcando l’espressione ingl. hinge country.
Già attestato nella Repubblica del 15 luglio 1988, p. 15, Politica estera (Vittorio Zucconi).