pagare
v. tr. [lat. pacare «quietare», der. di pax pacis «pace»] (io pago, tu paghi, ecc.). – 1. a. Versare il denaro dovuto per un acquisto, un servizio, una prestazione, un debito, un’imposizione e sim.; può avere come compl. oggetto sia la cosa per cui la somma è dovuta: p. la macchina; p. un appartamento; p. l’affitto, p. il conto, p. i debiti; p. le tasse; p. una multa, una fattura; p. il biglietto; sia la somma dovuta: p. un alto prezzo; p. una cifra enorme; p. cento euro; p. migliaia di euro per un francobollo raro; sia la persona a cui si dà il denaro: p. il padrone di casa; p. il dentista, l’idraulico, il corniciaio; p. i dipendenti. Può inoltre essere usato come intr., spec. quand’è seguito da complemento, avverbio o locuz. avverbiale che precisano il modo o l’entità del pagamento: p. in contanti, in valuta pregiata; p. a pronta cassa; p. anticipatamente, alla consegna, per intero, a rate, un poco alla volta; p. con un assegno, con cambiali; p. in natura, dando in cambio beni di consumo; p. poco, troppo, ottenere qualcosa a un prezzo particolarmente buono, o, al contr., eccessivo; p. lautamente, profumatamente; p. a peso d’oro; p. salato; p. un occhio della testa, moltissimo, un prezzo esorbitante; e in locuzioni scherz.: p. a chiacchiere; p. il giorno del poi e l’anno del mai. Spesso fig., al condizionale, in locuz. esclamative, per esprimere vivo desiderio di cosa non facilmente realizzabile, per la quale si sarebbe disposti a fare qualsiasi cosa: quanto pagherei per vederlo guarito!; pagheresti, per avere la sua intelligenza!; che cosa non pagherei per tornare a vivere in centro! In usi assol., saldare il conto, versare il dovuto: se n’è andato senza p.; lasciate stare, pago io; paga tu, poi ti rimborserò. Con la particella pron., pagarsi, trattenersi la somma dovuta: prenda, si paghi. b. fam. Offrire, pagando per altri: p. il caffè, il pranzo, un aperitivo; p. da bere, p. la cena. c. In proverbî e locuzioni prov.: Dio non paga il sabato, la giustizia divina può tardare ma si compie; chi rompe paga (e si aggiunge talvolta: e i cocci sono suoi), chi fa il danno deve scontarlo; pagare e morire, si è sempre in tempo; paga Pantalone (e sim.), sono sempre i cittadini a pagare le conseguenze degli errori di chi governa. 2. fig. Ricompensare, corrispondere, rendere il contraccambio (più com., in questo senso, ripagare): l’ho sempre aiutato, e ora mi paga con questa bella ingratitudine; p. una persona con la stessa moneta, trattarla come si è stati trattati; Gertrude ... si ricordava l’arti e i raggiri che [quelle monache] avevan messi in opera, e le pagava con tante sgarbatezze, con tanti dispetti, e anche con aperti rinfacciamenti (Manzoni). 3. fig. Scontare la pena, espiare; subire le conseguenze dannose di qualche cosa: sono errori che una volta o l’altra si pagano; nel mio carattere è starmene da una parte, pagando un prezzo (Luigi Meneghello); p. il fio, la pena, lo scotto, scontare il danno fatto; e con compl. ogg. indeterminato: me la pagherà; gliela farò pagare cara; la pagherà una volta per tutte, espressioni di minaccia pronunciate da chi vuole vendicarsi di un torto subìto; p. di persona, affrontare (o doversi assumere) le responsabilità delle proprie azioni, scontandone tutte le conseguenze; p. col sangue, scontare con la vita. 4. fig. Recare utilità, vantaggio e sim.: il delitto non paga, non è vantaggioso per chi lo commette (calco dell’ingl. crime doesn’t pay). ◆ Part. pres. pagante, anche come agg.: socio pagante, che versa una regolare quota di associazione, a differenza del socio onorario; pubblico pagante, quello che ha acquistato regolarmente il biglietto d’ingresso, a differenza degli invitati; talvolta anche come sost.: alla prima dello spettacolo i paganti erano circa la metà; negli ospedali, malati paganti, o assol. paganti, che pagano in proprio la retta ospedaliera (non cioè a carico di un ente mutualistico, un tempo, e, oggi, del servizio sanitario nazionale), e analogam. stanze per paganti, reparto paganti.