pagliaccio
pagliàccio s. m. [der. di paglia; il sign. 2, con riferimento all’abito di tela grezza simile al rivestimento di un pagliericcio]. – 1. ant. Paglia; pagliericcio, paglione: bruciare il p., lo stesso che bruciare il paglione (v. bruciare, n. 2 c). 2. a. Attore comico che, vestito in modo buffo, con giacca e pantaloni troppo larghi e scarpe smisurate, truccato in modo vistoso o grottesco, si esibisce nei circhi e nei teatri, recitando scenette ridicole o farsesche; al pagliaccio (o clown) fa da spalla l’augusto (v. augusto2). b. fig. Persona che si comporta in modo ridicolo, con assoluta mancanza di serietà, di dignità, di coerenza, e sulla quale non si può fare alcun affidamento: non c’è da fidarsi di lui, è un p.!; fanno promesse e poi non mantengono la parola: sono dei p.; con sign. meno negativo, fare il p., fare il buffone, parlare, muoversi, gestire in modo ridicolo o con scarsa serietà. 3. Pesce p., nome (dovuto alla vivace colorazione) dei pesci della famiglia scatofagidi (in partic. della specie Scatophagus argus), e anche di altre specie, tra cui quelle del genere Amphiprion, per es. Amphiprion percula. ◆ Dim. pagliaccétto; accr. pagliaccióne.