paleoslavo
agg. e s. m. [comp. di paleo- e slavo]. – Lingua p. (o più spesso il paleoslavo s. m.), lingua (detta anche slavo ecclesiastico e antico slavo e, oggi più raramente, antico bulgaro e veteroslavo) basata su un dialetto bulgaro della Macedonia, usata originariamente dai monaci tessalonicesi Cirillo e Metodio che nell’863 iniziarono l’evangelizzazione della Moravia; divenuta in seguito la lingua letteraria ecclesiastica, si diffuse in Serbia, in Croazia e in Russia, articolandosi, a partire dall’11° sec., in varî gruppi linguistici e assumendo in ogni regione un diverso colorito locale.