palestinese
palestinése agg. e s. m. e f. – Della Palestina, relativo alla Palestina, regione naturale e storica dell’Asia sud-occid., tra il mare Mediterraneo e il tavolato transgiordanico, che ha avuto nei secoli una storia molto travagliata, legata alle vicende del popolo ebraico, alle origini del cristianesimo e alla diffusione dell’islamismo: dopo l’antica monarchia israelitica, ha subìto numerose dominazioni (da parte di greci, romani, crociati, musulmani, ottomani), per assumere oggi una notevole importanza nella politica del Vicino Oriente, con l’amministrazione britannica (1922-1948) su mandato della Lega delle Nazioni, e, soprattutto, con la spartizione (sancita dall’assemblea generale delle Nazioni Unite), nel 1947, del territorio p. fra lo stato di Israele successivamente costituitosi (1948) e uno stato arabo-palestinese non ancora realizzatosi; le successive occupazioni armate, da parte di Israele, di territorî assegnati alle popolazioni arabe ha determinato l’insorgere della questione p., ossia del contrasto, già creatosi durante il mandato britannico, tra i due popoli, che ha portato alla costituzione di organizzazioni le quali, con azioni di resistenza e di guerriglia, lottano contro l’occupazione israeliana e per la nascita di uno stato palestinese autonomo. Come sost., abitante, originario o nativo della Palestina, oggi spec. riferito alla popolazione araba ivi residente.