palladio2
pallàdio2 s. m. [dal lat. Palladium, gr. Παλλάδιον, der. di Παλλάς «Pallade» (v. la voce prec.)]. – 1. Raffigurazione scultorea o pittorica della dea greca Pàllade Atena, venerata come protettrice della casa e della città: il p. di Troia, la leggendaria statua di Pallade che rendeva inespugnabile la città e che, secondo una versione del mito, fu rapita da Ulisse e Diomede (cfr. Dante, Inf. XXVI, 63: ... E del Palladio pena vi si porta, con riferimento a Ulisse e Diomede che, chiusi in una stessa fiamma, scontano insieme nell’Inferno le comuni azioni fraudolente, tra cui il furto della statua). 2. Con uso fig., in frasi di tono elevato e retorico, persona o cosa (soprattutto istituzione) che si considera presidio, difesa, garanzia di salvezza per un paese, una società, un diritto fondamentale: ergersi a p. della libertà; per un esercito in campo la persona del condottiero diventa il p. della salute comune (Gramsci).