pandette
pandètte s. f. pl. [dal lat. tardo Pandectae, gr. Πανδέκται comp. di παν- «pan-» e tema di δέχομαι «accogliere»; è quindi l’equivalente gr. del lat. Digestum]. – 1. a. Titolo di vaste trattazioni complessive di diritto romano pubblicate da giureconsulti dell’antichità: le p. di Ulpiano; le p. di Modestino. Per antonomasia, secondo nome della raccolta giustinianea (in latino Digestum seu Pandectae), altrimenti nota come Digesto (v. digesto2). P. pisane o fiorentine, il manoscritto più antico e autorevole dell’opera (sec. 6°), conservato a Pisa fino al 1406, e poi a Firenze (dal 1786 nella Biblioteca Laurenziana), e tenuto per base dagli editori moderni. b. Un tempo, nelle università, materia d’insegnamento che aveva come oggetto di studio il diritto romano sulla base del Digesto. 2. Per estens.: a. Nome dato nei secoli passati, spec. nell’Italia merid., a varî testi di legge, anche di contenuto molto particolare, come privilegi, immunità o loro raccolte. b. In altre regioni, con riferimento al sign. etimologico della parola, repertorio o registro alfabetico di atti d’archivio.