pantheon
pàntheon ‹pànteon› (o pànteon) s. m. [dal lat. pantheon (o pantheum), che è dal gr. πάνϑεον o πάνϑειον (ἱερόν) «(tempio) di tutti gli dei», comp. di παν- «pan-» e ϑεός «dio»; il sign. 2, sull’esempio del fr. panthéon]. – 1. a. Propr., tempio dedicato a tutte le divinità. In partic., il tempio costruito a Roma dal console Marco Vipsanio Agrippa nel 27 a. C. e condotto alla sua forma attuale dall’imperatore Adriano; nel 609 fu dedicato al culto cristiano dal papa Bonifacio IV con il nome di S. Maria ad Martyres (e popolarmente la chiesa fu chiamata, per la tipica forma circolare, S. Maria della Rotonda, e comunem. «la Rotonda»). b. L’insieme degli dèi e dei personaggi mitologici venerati da un popolo, da una nazione: il p. delle divinità egiziane. 2. Per estens., chiesa o edificio civile che contiene le tombe di uomini illustri: il Pantheon di Parigi, che, edificato in origine (sec. 18°) come chiesa, a croce greca coperto da una cupola, ebbe la nuova destinazione durante la rivoluzione francese; anche con valore generico e traslato (affine a sacrario): la chiesa di S. Croce a Firenze è il p. dei grandi italiani. Talvolta con riferimento non a un luogo reale, ma ideale, a una raccolta, a un insieme di libri o collezioni che riuniscono opere di più autori illustri: gli Uffizî sono il p. dell’arte italiana.