pantografo
pantògrafo s. m. [comp. di panto- e -grafo]. – 1. P. da disegno, strumento che serve a tracciare una figura in scala diversa seguendone il contorno: è costituito da quattro aste, articolate mediante corsoi in modo da formare un parallelogrammo deformabile e variabile nelle dimensioni, due lati del quale sono prolungati oltre i vertici; sui due prolungamenti e sul vertice tra essi compreso sono montate tre punte (sempre allineate fra loro), una che funge da perno, una (punta di guida) che segue il disegno originale e una (punta scrivente) che serve a riprodurlo tracciando i contorni (v. fig. a p. 826). P. fotoelettrico, macchina usata per l’incisione dei cilindri da stampa, in cui i bulini incisori sono comandati, mediante il principio del pantografo, da una cellula fotoelettrica esplorante il disegno. P. utensile, macchina per tracciare a riduzione pantografica, usata nelle costruzioni meccaniche per l’incisione di stampi e modelli per fonderia, in cui la punta tracciante è costituita da una fresa o da un bulino in rotazione. 2. Organo di presa di corrente nei veicoli elettrici alimentati da linea aerea di contatto; è chiamato così per la sua forma, simile a quella dello strumento per disegnare.