papirologia
papirologìa s. f. [comp. di papiro e -logia]. – Disciplina filologica che ha per oggetto la lettura e interpretazione delle antiche scritture su papiro e l’edizione dei relativi testi: p. greca, la più importante, che studia i testi, letterarî e documentarî, in lingua greca contenuti, in stato spesso lacunoso o frammentario, nei papiri (databili dal 4° sec. a. C. al 5°-6° d. C.) che sono stati ritrovati in Egitto e in pochi altri luoghi fuori dell’Egitto (Ercolano, Dura-Europo, ecc.); p. latina, medievale, orientale; p. giuridica, disciplina costituitasi nella seconda metà dell’Ottocento, dopo le grandi scoperte papirologiche avvenute nell’Alto Egitto, e che ha consentito, attraverso lo studio di numerosi documenti e testi di carattere giuridico registrati su papiri, di acquisire la conoscenza di moltissime norme del diritto consuetudinario. Per estens., lo studio delle scritture su materiali leggeri e trasportabili (òstraka, lamine di piombo o di bronzo, tavolette cerate, ecc.), e in genere di tutte le scritture antiche non studiate dall’epigrafia e dalla numismatica.