paraculo
s. m. (f. -a) [comp. di para-1 (ma intendendo parare nel senso di «porgere, presentare») e culo], pop. – 1. In senso proprio, omosessuale maschio passivo (il femm. è talora usato col sign. di prostituta). 2. Più com. in senso fig., chi sa abilmente e con disinvoltura volgere a proprio favore una situazione, o fare comunque il proprio interesse. ◆ Nel linguaggio giovanile è usato anche in funzione di agg.: musichette, lacrime p.; discorsi paraculi.