paraffo
s. m. (anche paraffa o parafa s. f.) [dal fr. paraphe s. m., che è dal lat. mediev. paraffus, riduzione del lat. tardo paragrăphus: v. paragrafo]. – 1. ant. a. Annotazione marginale, costituita per es. da un segno che metta in evidenza la divisione in capoversi, paragrafi, sezioni di cui si compone un documento o un’opera, anche letteraria. b. Sigla o ghirigoro apposti al margine delle singole pagine di un testo o documento redatto su più fogli, come autenticazione. 2. In grafologia, segno o svolazzo aggiunto alla firma, per lo più come prolungamento del filetto terminale dell’ultima lettera, talora anche tracciato dopo la firma, come sottolineatura o cornice di questa (ha in genere la funzione di accentuare il carattere di personalità della firma stessa e di garantirne l’autenticità, rendendola più difficilmente imitabile o falsificabile). 3. Sigla, forma abbreviata e spesso illeggibile con cui si sottoscrive o si ratifica un documento; in partic., il termine è usato nel linguaggio diplomatico (anche nella forma fr. paraphe) per indicare la fase del processo formativo degli accordi internazionali, intermedia fra la conclusione dei lavori per la redazione del testo dell’accordo e la firma di esso da parte dei plenipotenziarî, consistente nell’apposizione a tale testo della sigla dei negoziatori.