paragonare
v. tr. [dal gr. παρακονάω «sfregare contro, affilare», comp. di παρα- «para-2» e ἀκονάω «affilare», der. di ἀκόνη «cote»] (io paragóno, ecc.). – 1. ant. Saggiare l’oro, sulla pietra di paragone o con altro metodo: Como l’auro a lo foco se fa paragonare (Iacopone). 2. a. Mettere una persona, una cosa, un’entità a confronto con un’altra, per giudicare della loro somiglianza o diversità, per conoscere quale sia migliore o superiore, e sim. (meno com. di confrontare): se paragoni i due tessuti, vedrai che questo è molto più resistente; quegli anni, paragonati ai nostri, erano molto più felici; p. Mario a (o con) suo padre. In statistica, confrontare due dati o due serie di dati statistici per dedurre indici, rapporti, ecc., o probabili relazioni di causa ed effetto (più com. confrontare o comparare). b. Assomigliare; riconoscere o presentare come simili due cose o persone: paragonava la sua situazione a quella di uno che stia per annegare; la bellezza del suo volto si potrebbe p. a quella di un angelo; sono due artisti che non possono essere paragonati. c. Nel rifl., mettersi a confronto, gareggiare: non vorrai paragonarti con (o a) me!