paranza
s. f. [der. merid. di paro]. – 1. a. Imbarcazione da pesca costiera con un albero a vela latina, bompresso con un fiocco, prua tozza e poppa assai ampia, di stazza lorda fino a 25 t circa, ancora in uso negli anni ’50 del Novecento nel Tirreno e, soprattutto, nell’Adriatico per la pesca a coppie (in paranza), in cui ciascuna paranza tirava un’ala di una rete a strascico. b. Per estens., motopeschereccio che operi in coppia con un altro. c. Rete da pesca da fondo a strascico, detta anche sciabica (v.), tirata da due piccole imbarcazioni o da paranze, usata soprattutto in acque poco profonde. d. Nel linguaggio di trattoria, fritto di p., frittura mista di pesciolini e di piccoli molluschi che vengono pescati con le paranze. 2. fig. a. Nel gergo della camorra napoletana, gruppo o sezione di camorristi. b. A Roma, un tempo, compagnia di persone legate da amicizia, o associate in un’impresa, in un affare, in un’attività lavorativa. Nel gergo della malavita, gruppetto di truffatori o di ladri che operano insieme. ◆ Dim. paranzèlla (v.).