paraterroristico
agg. Vicino alle posizioni del terrorismo. ◆ «Oggi non prendere la metro. è pericoloso!». E chi lo dice? «Una mia amica, che ha ricevuto lo stesso SMS da sua cugina, che l’ha saputo da uno che lavora alla Protezione Civile». Ma anche rifacendo all’inverso tutto il percorso di questo messaggino paraterroristico – ieri nella metropolitana di Milano non è successo niente – è difficile risalire a chi abbia cominciato a mettere in giro la voce di un possibile attacco («antrace», «gas nervino», e persino «gas metano, che uccide lo stesso») nelle linee sotterranee della città. (Brunella Giovara, Stampa, 16 ottobre 2001, p. 10, Interno) • Il titolare del Viminale, Giuseppe Pisanu, cerca di tranquillizzare i cittadini: «È bene che loro dormano sonni tranquilli, ma il ministro dell’Interno no. Siamo ancora nel pieno di un’offensiva mediatica di gruppi terroristici o paraterroristici». (Corriere della sera, 12 agosto 2004, p. 1, Prima pagina) • In febbraio il nuovo governo [dell’Uzbekistan] ha fatto arrestare 23 giovani commercianti. Rivali di clan, generazioni di odio familiare. Accusa: essere affiliati al movimento panislamico Akromia, costola del gruppo paraterroristico Hizb ut Tarhir, fuorilegge e collegato ad Al Qaeda. (Giampaolo Visetti, Repubblica, 18 maggio 2005, p. 1, Prima pagina).
Derivato dall’agg. terroristico con l’aggiunta del prefisso para-.
Già attestato nella Repubblica del 25 gennaio 1987, p. 8 (Giovanni Ferrara).