parcheggiare
v. tr. [der. di parco2; cfr. il più ant. parcare] (io parchéggio, ecc.). – Disporre in sosta un veicolo, per un periodo di tempo piuttosto lungo, in una via, in una piazza, e sim., entro uno spazio che di norma dovrebbe essere appositamente destinato a questo scopo, o comunque consentito: p. la macchina, la moto, il furgoncino; anche con uso assol.: non sono riuscito a trovare un posto dove poter parcheggiare. E con riferimento alle manovre da eseguire per disporre in sosta il veicolo: non riesco a p. l’auto in uno spazio così ristretto; con uso assol., eseguire la manovra di parcheggio: guida benino, ma ha qualche difficoltà a parcheggiare. In senso fig., fam. scherz., affidare temporaneamente (un bambino, un anziano) alla custodia di qualcuno: accettiamo volentieri l’invito a cena, se ci riesce di p. i figli dai nonni; con accezione negativa, di persone o cose sistemate o collocate provvisoriamente in una situazione d’attesa: ho parcheggiato la pratica in un cassetto. ◆ Part. pass. parcheggiato, anche come agg.: lasciare l’auto parcheggiata in zona vietata; in senso fig.: generazione coccolata dal boom e parcheggiata nella crisi (Arbasino).