parcheggio
parchéggio s. m. [der. di parcheggiare]. – 1. Sosta di veicoli, per un periodo di tempo piuttosto lungo, in uno spazio consentito o in una zona appositamente riservata dall’autorità competente: p. libero, riservato; è vietato il p.; manovre, operazioni di parcheggio, quelle effettuate per disporre in sosta un veicolo. Anche, il modo con cui si dispongono i veicoli : p. in colonna, a veicoli affiancati, a pettine, a spina di pesce. 2. a. Lo spazio, generalm. alquanto ampio e annesso a luoghi di grande affluenza di pubblico, destinato alla sosta dei veicoli: p. custodito, non custodito, a pagamento, a ore, con disco orario; con lo stesso sign., anche area, zona di parcheggio: era un’area di p. in un boschetto di pioppi, un vero immondezzaio (Domenico Starnone). I parcheggi a più piani, detti anche autosili, sono classificati a seconda del sistema di spostamento dei veicoli per raggiungere i posti assegnati: p. a rampa, in genere provvisti di rampe rettangolari o elicoidali alle estremità, distinte per la salita e per la discesa; p. ad ascensori, che richiedono, rispetto ai precedenti, uno spazio minore; p. meccanizzati, nei quali tutte, o quasi tutte, le manovre necessarie per raggiungere i posti assegnati sono effettuate con un unico mezzo portante (a paternoster, o ascensore girevole). b. Per analogia, in astronautica, orbita di p., v. orbita, n. 2 a. 3. L’espressione area di parcheggio è talora usata in senso fig., soprattutto nel linguaggio giornalistico, per indicare una condizione o situazione transitoria, non definitiva né soddisfacente, in cui si sosta aspettando il verificarsi di qualche evento atteso o sperato: l’università considerata come area di p. per giovani disoccupati. Con analogo uso fig., sempre nel linguaggio giornalistico, è stato occasionalmente definito governo di parcheggio un governo costituitosi con carattere di attesa, di provvisorietà.