pareggite
s. f. Tendenza di una squadra di calcio a pareggiare un gran numero di gare, vista scherzosamente come una specie di malattia. ◆ Ciò che invece, alla prima opportunità, ha saputo fare Cruz, la punta in più che avrebbe dovuto andarsene in estate e che invece oggi è il Re Mida di Mancini, l’uomo che tiene a -6 dalla Juve un’Inter che dopo 8 giornate ha 6 punti in più di quella malata di pareggite dell’anno scorso. (Roberto Condio, Stampa, 24 ottobre 2005, p. 20, Sport) • L’Europa di Madama dei cerotti, vaga e incerta, si deciderà in un freddo stadio polacco il 1° di dicembre (alle 21.05, per non farci mancare nulla). Lassù, la pareggite (quattro partite senza vincere) che affligge la Juventus dovrà guarire. (Roberto Perrone, Corriere della sera, 5 novembre 2010, p. 66, Sport) • Il quattordicesimo pareggio della Juve – definito ormai unanimemente caso di pareggite acuta – si può vedere sotto due profili. (Fabrizio Bocca, Repubblica.it, 11 marzo 2012, blog Bloooog!).
Derivato dal s. m. pareggio con l’aggiunta del suffisso -ite.
Già attestato nell’Unità del 4 aprile 1967, p. 10, Sport (r. f.).