parlante
agg. [part. pres. del v. parlare]. – 1. a. Che parla; talora in aggiunta a vivo, per indicare la pienezza della vita e il perfetto stato di salute: il giovane, che ormai tutti piangevano per morto, era invece lì davanti a noi, vivo e p.; anche con valore participiale: la p. testa Rotolò nella polve (V. Monti), cioè la testa fu recisa mentre ancora parlava; oramai più familiare degli assenti muti che dei presenti p. (Bufalino). Come sost., chi parla una determinata lingua, chi fa parte di una determinata comunità linguistica: nell’uso dei p.; la sensibilità linguistica dei parlanti. Accompagnato da avverbî, per indicare il modo di parlare, di esprimersi: ben p. (v. benparlante); mal p. (v. malparlante); anticam., con uso assol., di persona che parla bene, che ha la parola facile e ornata, faconda: si fu egli leggiadrissimo e costumato e p. uom molto (Boccaccio). b. Dotato della parola, della favella: il grillo p., del Pinocchio di Collodi; Gli animali p., titolo di un poema satirico (1802) di G. B. Casti. 2. estens. a. Che esprime qualche cosa per mezzo di scritte o disegni: armi p., in araldica, quelle che con gli smalti o con appropriate figure ricordano il nome della famiglia o della città; carte p., le carte geografiche che, diversamente da quelle mute, contengono oltre al disegno anche le indicazioni toponomastiche; scala p., la scala di sintonia dei radioricevitori che, oltre a indicare la frequenza o la lunghezza d’onda, riporta anche i nomi delle più importanti stazioni di radiodiffusione. b. Di opera d’arte o di un’immagine, che dà l’impressione così immediata della vita da sembrare che abbia anche la possibilità di parlare: una statua p.; è un ritratto p. (o, più efficacemente, vivo e parlante). Analogam., di persona, avere degli occhi p., molto espressivi. Fig., una prova p., eloquente, cioè decisiva, indiscutibile. c. Come s. m., didascalia usata talora nella musica strumentale invece di parlando.