parlottare
v. intr. [der. di parlare2] (io parlòtto, ecc.; aus. avere). – Con riferimento a due o più persone, parlare a voce bassa per non farsi udire da altri, per lo più con una certa animazione e, talvolta, con aria di mistero: in un angolo, i due amici parlottavano fra loro; spesso sostantivato: La madre era sull’uscio, poi che intese Un p. ed uno scalpicciare (Pascoli), entrò nel parlatorio afoso la frescura del chiostro insieme al p. delle monache schierate (Tomasi di Lampedusa). Con uso trans., non com., parlare, dire con voce sommessa, o, più raro, parlare in modo imperfetto: parlottano ... un linguaggio che loro sole intendono (Sbarbaro); quando era viva la padrona parlottava un po’ il veneziano (I. Nievo). In senso fig., poet. (delle foglie, dell’acqua), mormorare sommessamente: S’è rifatta la calma Nell’aria: tra gli scogli parlotta la maretta (Montale).