partecipazione
partecipazióne (ant. participazióne) s. f. [dal lat. tardo participatio -onis]. – 1. In generale, il fatto di prendere parte a una forma qualsiasi di attività, sia semplicemente con la propria presenza, con la propria adesione, con un interessamento diretto, sia recando un effettivo contributo al compiersi dell’attività stessa: p. a un’impresa, a una spedizione; ho confermato la mia p. al convegno; la festa ha avuto un’ampia p. di pubblico; al concerto di beneficenza è stata assicurata la p. di alcuni famosi cantanti; film con la p. straordinaria di ..., formula d’uso per indicare la presenza, nel cast, di un attore noto, in un ruolo diverso da quello principale, anche se importante; una corrente del partito era favorevole alla p. al governo; la p. dell’Italia alla prima, alla seconda guerra mondiale; in diritto, p. a banda armata, figura di reato prevista dal codice penale. In partic., nella vita pubblica delle società democratiche, la collaborazione e l’intervento diretto dei cittadini al funzionamento degli organi di governo o di determinate istituzioni, mediante l’esercizio del diritto di voto e di altri diritti loro riconosciuti: p. popolare, p. democratica; p. diretta (contrapposta a quella che si effettua attraverso organi rappresentativi delegati); la Costituzione della Repubblica Italiana afferma l’esigenza di una «effettiva p. di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese»; la p. degli studenti al governo della scuola; la p. degli operai alla gestione delle fabbriche (v. cogestione), ecc. Con riferimento alla vita religiosa comunitaria: la p. dei fedeli alla vita della parrocchia, alle celebrazioni liturgiche; con sign. specifico, nella storia delle religioni, riti di partecipazione, quelli (essenzialmente preghiera, sacrificio, consacrazione) con i quali l’individuo o il gruppo si mette in comunicazione con le potenze superiori, partecipando così in qualche modo alla vita stessa della divinità. 2. Il fatto di concorrere insieme con altri alla costituzione e allo svolgimento delle attività di un istituto, di un ente, di un’azienda, contribuendo alla formazione del suo capitale (per lo più mediante acquisto di una parte delle quote o azioni sociali) e acquistando di conseguenza il diritto alla spartizione degli utili: società di partecipazione o società finanziaria (v. finanziario, n. 2); anche, in senso concr., la quota del capitale sociale, e, al plur., il complesso delle quote o azioni detenute da un socio: con riferimento alla parte del pacchetto azionario in possesso del soggetto, si usa distinguere una p. totalitaria, maggioritaria, di controllo (o di comando), minoritaria, rilevante, mentre si chiama p. incrociata la situazione (peraltro non consentita dalla legge) in cui due o più società detengono reciprocamente un consistente pacchetto azionario l’una dell’altra. In partic., p. statali, le attività finanziarie che lo stato svolge mediante quote (dette esse stesse p. statali) che detiene in società per azioni di diritto privato (imprese, società a p. statale): in Italia il sistema delle partecipazioni statali operava attraverso la gestione di enti di diritto pubblico – progressivamente trasformati in società per azioni – e sotto il controllo di un ministero, detto appunto ministero delle P. Statali, soppresso nel 1993. Con altro sign., partecipazione agli utili, forma di associazione per la quale un soggetto, senza avere parte nella proprietà di un’impresa, contribuisce con il proprio lavoro o con apporto di mezzi finanziarî alla sua conduzione, acquistando in tal modo diritto a partecipare alla divisione dei profitti. 3. In senso più soggettivo, sentimento di vicinanza affettiva per cui si condividono, avvertendole e dichiarandole come proprie, le gioie e le pene di altre persone: è stata vivissima la mia p. alla tua vittoria (o alla tua gioia per la meritata vittoria); vi assicuro la mia sincera p. al vostro dolore; ti ringrazio di cuore per la tua p. al nostro lutto. 4. Il fatto di partecipare, cioè di comunicare, di far conoscere ad altri: p. di una lieta notizia, di un’improvvisa scomparsa. Più com. in senso concr., foglio o biglietto, un tempo scritto a mano e oggi per lo più composto tipograficamente (spesso ornato di fregi, disegni, riproduzioni, simboli di circostanza), con cui si dà notizia a parenti, amici, conoscenti di qualche importante evento, lieto o doloroso: p. di nascita, di morte, di nozze, di prima comunione, di laurea; far stampare le p.; inviare, ricevere la p., le partecipazioni. Raro, in senso più ampio, comunicazione o notificazione di un fatto, di una decisione o sim., fatta pervenire al suo destinatario in forma privata o ufficiale: ... in occasione di sfratto inflitto, senza partecipazione all’ambasceria, a un ufficiale napoletano (Carducci).