partitore
partitóre s. m. [dal lat. tardo partītor -oris, der. di partiri «dividere»]. – 1. (f. -trice) letter. Chi divide, ossia fa le parti, opera una partizione: mostra che esso fosse giusto, quando dice che esso fu p. a nuovo popolo e distributore de la terra diserta sua (Dante); il p. di un patrimonio (nello scioglimento di una comunione di beni). Anche in funzione di agg.: le potenze partitrici della Polonia, nel 1772. Nell’uso ant., denominazione degli artigiani addetti alla separazione dei metalli, soprattutto oro e argento, dalle leghe. 2. ant. Il numero che, nelle operazioni di divisione, è detto oggi divisore. 3. Nella tecnica, nome di alcuni impianti o apparecchi mediante i quali si può effettuare una ripartizione di materia o di energia: p. idraulico, manufatto in muratura destinato a suddividere la portata di un canale in un dato numero di parti con un determinato rapporto tra loro (è tale anche la cassetta distributrice degli impianti idrici degli edifici); p. di tensione, o divisore di tensione, dispositivo atto a suddividere una tensione elettrica in due, o più, parti secondo un rapporto fissato (è detto resistivo, induttivo o capacitivo a seconda del tipo di componente utilizzato).