passaggio
passàggio s. m. [dal fr. (ant.) passage, der. di passer «passare»]. – 1. a. L’atto di passare per un luogo, di percorrerlo, di attraversarlo, o di andare da un luogo all’altro: il p. di un ponte, del confine; il p. di un fiume a nuoto; il p. da un marciapiede all’altro; il p. attraverso un bosco; il p. dell’equatore; il p. della Manica, dello stretto di Gibilterra; il p. del Mar Rosso, nell’esodo degli Ebrei dall’Egitto. Specificando chi passa (persona, gruppi di persone, veicoli): il p. della processione, del corteo; il p. del treno sui binarî; il p. delle navi attraverso un canale, uno stretto; il p. delle truppe continuò per giorni e giorni; tutti fecero ala al p. dell’illustre ospite, scostandosi ai lati della strada per rendergli onore. Anche riferito ad animali: il p. del gregge attraverso il sentiero; e a volatili (cfr. passo3, n. 1 b): il p. dei colombacci, delle pernici. Usato assol.: concedere, permettere, impedire, negare il p. (si intende a qualcuno per un luogo); è vietato il p., il transito per un luogo a persone o veicoli. Nel linguaggio giur.: diritto di passaggio (per il fondo altrui); servitù coattiva di passaggio, quella per cui il proprietario di un fondo intercluso permanentemente da fondi altrui, senza accesso alla pubblica via o con accesso che sarebbe eccessivamente dispendioso procurarsi, ha diritto, dietro pagamento di una indennità per il danno cagionato, di ottenere il passaggio sul fondo del vicino, quando ciò sia necessario per esigenze attuali di utilizzazione del suo fondo. Di passaggio, locuz. usata in funzione di agg. e avv.: gente di p., che si ferma in un luogo per pochissimo tempo; camere per turisti di p., che non intendono soggiornarvi per più di una notte o due; clienti di p., non abituali; luogo, strada di p., per cui passa molta gente; stanza di p., che mette in comunicazione con altri ambienti; terre di p., che costituiscono un’area di transito (per es., in flussi migratorî di popolazioni); essere, trovarsi di p. in un luogo, soffermarvisi solo per poco tempo, sostarvi brevemente; siamo tutti di p. su questa terra, provvisorî; vedere qualcuno di p., nel passare (e perciò fuggevolmente, o sim.); in senso fig., noterò di p., voglio osservare di p. che ..., di sfuggita, incidentalmente, senza soffermarmi sull’argomento e senza volergli dare peso. b. Per analogia, la vita, intesa come un viaggio che approda all’eternità: il suo p. su questa terra è stato troppo breve. 2. Con sign. più particolari (ma che rientrano in quello generale già definito): a. Viaggio compiuto o da compiere su una nave o su un aereo, e il prezzo che si paga per tale viaggio: passaggio ponte, tipo di tariffa economica per traversate marittime di breve durata, che non consente di usufruire di cabina o cuccetta. Più in partic., nell’uso ant., termine usuale per indicare le spedizioni dei Crociati e le crociate stesse: il p. dei Crociati in Terra Santa, il p. d’oltremare; anche assol.: avendo voi ... promesso di volere andare a morire per Cristo a questo santo p. (s. Caterina da Siena); a racquistare la Terra Santa si fece per li cristiani un general p. (Boccaccio), cioè la terza crociata. b. Nell’uso ant. (e talora anche in quello odierno), con sign. estens., il nolo della nave, il compenso dovuto per l’attraversamento di un fiume o sim., la tassa dovuta per il passaggio in un luogo (cioè il pedaggio), il dazio per l’introduzione di merci: lo ’mperadore donò una grazia a un suo barone, che qualunque uomo passasse per sua terra, che li togliesse uno danaio di passaggio (Novellino). c. Ospitalità concessa per un breve tragitto nella propria autovettura a estranei che la chiedono, oppure offerta ad amici, conoscenti, ecc., per raggiungere il posto a cui sono diretti: chiedere un p.; posso offrirti un p.?; se vieni subito, ti do un p. fino a casa. d. Nel linguaggio sport., l’ultima fase della prova di salto con l’asta prima della caduta (dopo la rincorsa, lo stacco, l’innalzamento e la rotazione); è effettuato dall’atleta mediante una ulteriore spinta delle braccia sull’asta, mentre le gambe si piegano oltre l’asticella; anche, la fase di scavalcamento dell’asticella nel salto in alto, o il superamento di ciascuna barriera nelle gare a ostacoli. Con altro sign., fase intermedia di una corsa o comunque di una competizione che si svolge in circuito: essere in testa al secondo p. (nell’automobilismo, ecc.). Nei tuffi, p. in avanti, il movimento compiuto in aria dal tuffatore nel lancio per il tuffo in verticale eseguito dalla piattaforma. 3. a. L’atto di passare (dentro, attraverso un luogo, o da un luogo a un altro), con riferimento a cose: il p. dell’acqua per il tubo, di un liquido attraverso il filtro; praticare un’apertura per il p. dell’aria, del fumo; il p. del sangue nelle vene; il p. del cibo dall’esofago nello stomaco; anche con riferimerito a cose non materiali: il p. della corrente per il filo; il p. dei raggi attraverso l’obiettivo. In cinematografia, nell’ambito del noleggio e dell’esercizio, ogni singola visione o proiezione di un film: questa pellicola ha fatto pochi p., è stata proiettata poche volte. b. In astronomia, p. al meridiano, di un corpo celeste (Sole, Luna, pianeta, stella, ecc.), il momento in cui il corpo considerato si trova al meridiano di una data località, al disopra dell’orizzonte; può essere osservato con il cosiddetto strumento dei passaggi, cannocchiale astronomico (generalm. di piccole dimensioni) montato in maniera da potersi muovere soltanto nel piano del meridiano; p. di un pianeta davanti al Sole, il suo interporsi fra l’osservatore e il Sole, più propriam. detto transito. 4. fig. a. Cambiamento di stato, di condizione e sim.: il p. di una sostanza dallo stato liquido a quello di vapore; il p. di un elemento chimico da una valenza a un’altra; il p. dal caldo al freddo, dalla notte al giorno; il p. di una parola da un significato a un altro; il p. dal ginnasio al liceo; p. di grado, di categoria; il p. da questa all’altra vita, il gran p., la morte. In musica: p. dal piano al forte, da una tonalità all’altra; nota di passaggio, nota estranea agli accordi di una determinata armonia, interposta, per ragioni melodiche, fra note che di quegli accordi fanno parte. Nella storia delle religioni e in antropologia culturale, riti di passaggio, quelli che accompagnano e sanzionano qualsiasi importante cambiamento di condizione nella vita dell’individuo o della collettività, caratterizzati dalla eliminazione simbolica delle connotazioni proprie della condizione precedente, e dalla conferma, mediante un segno temporaneo o duraturo (per es., l’indossare vesti particolari, una mutilazione), della nuova condizione. In cinematografia, p. di quadro, il subentrare di una inquadratura alla precedente, che avviene per mezzo di semplice taglio (ossia di stacco e attacco), per mezzo di dissolvenza, o mediante un mascherino (questi mezzi vengono determinati fin dalla sceneggiatura e trattati tecnicamente nel montaggio). b. Spostamento, trasferimento: chiedere il p. a un altro ufficio; il p. di un giocatore a un’altra squadra; p. di proprietà, il trasferimento di un bene ad altro proprietario, per vendita, cessione, eredità, espropriazione, ecc.; p. di ruolo, nelle amministrazioni pubbliche, la promozione al grado o coefficiente superiore. c. Transizione: il p. da un argomento all’altro; il p. da una idea all’altra è troppo brusco. d. Concetto o argomentazione o sim., che, nel parlare o nello scrivere, costituisce l’elemento di collegamento logico: arrivare alla conclusione (o a una dimostrazione matematica) saltando molti passaggi. e. Stadio, tappa intermedia: una sintesi chimica che avviene in cinque passaggi. f. In geologia, contatto tra due corpi rocciosi di età diversa: p. brusco, graduale, verticale, laterale; p. (o contatto) tettonico, quello sottolineato da un accidente tettonico, quale, per es., una faglia. 5. Con valore transitivo, l’azione di passare, di dare qualche cosa ad altri: il p. della versione di latino al compagno di banco; p. delle consegne al proprio successore. In partic., negli sport del pallone e della palla (calcio, hockey, pallacanestro, pallanuoto, rugby, ecc.), l’atto del passare la palla stessa a un compagno di squadra, nel corso di un’azione sia d’attacco sia difensiva: p. in linea, eseguito in senso trasversale; p. in profondità, eseguito in senso longitudinale; p. all’indietro, laterale; p. rovesciato, nel rugby, quando il mediano di mischia finge di effettuare il passaggio a destra ed esegue invece un lancio a sinistra, o viceversa; p. di testa, p. raso terra, ecc. 6. In senso concr.: a. Luogo, spazio, varco, apertura per dove si passa: il p. dovrebbe essere qui; aprire, chiudere un p.; trovare un p. sbarrato; tutti i p. erano sorvegliati da sentinelle; un p. riparato, coperto; aprirsi un p. nella neve, tra le macerie, in mezzo alla folla (analogam.: il torrente si aprì un p. abbattendo un tratto di argine); scoprire un p. nella roccia, sulla montagna; p. obbligato, per cui si deve necessariamente passare (e, in senso fig., azione necessaria in vista di uno scopo determinato); p. pedonale, zona prestabilita entro cui deve avvenire l’attraversamento delle vie cittadine da parte dei pedoni. Passaggio a livello, l’incrocio di una strada ordinaria e di una ferrovia allorché il piano stradale e il piano dei binarî si trovano allo stesso livello, generalmente protetto da barriere (che vengono chiuse nell’imminenza del transito dei treni) e sorvegliato, nei casi di maggiore importanza, da guardiani della linea. b. In alpinismo, tratto di una via di salita la cui difficoltà, nel caso di arrampicata su roccia, in libera o in artificiale, può essere valutata in base a una classificazione in gradi; passaggio chiave, di una salita, passaggio il cui superamento è decisivo al fine della riuscita dell’ascensione e tale da precludere, talvolta, ogni possibilità di ritorno. c. Braccio o stretta zona di mare (fra terre, fra isole, fra isole e terraferma), attraverso cui è possibile transitare; anche in alcune locuz. geografiche, quali p. di nord-est (v. nord-est), p. di nord-ovest (v. nord-ovest). P. minato, tratto di mare nel quale sono state affondate torpedini subacquee. 7. fig. a. Sul modello del fr. passage, brano, passo di uno scritto, di un’opera letteraria, di un testo teatrale, di un discorso: ho segnato nell’opera alcuni p. interessanti. b. In musica, genericam., brano, più o meno lungo, che può essere identificato attraverso tratti caratteristici (senza riferimento a una particolare posizione di trapasso o d’altro nella costruzione formale del pezzo): un p. facile, difficile; è un p. affidato ai soli violini; ripetiamo ancora questo passaggio. In senso più specifico, parte di una composizione inserita soprattutto per consentire all’esecutore di fare sfoggio delle sue qualità tecniche (e in questo caso si usa per lo più l’espressione p. di bravura). 8. non com. Breve apparizione di un personaggio del mondo dello spettacolo, della politica, ecc., in una trasmissione televisiva. 9. napol. (e merid.) Gesto audace nei confronti di una donna, spec. nella frase prendersi dei p., allungando le mani. ◆ Dim., poco com., passaggétto, passaggino.