passalibro
s. m. Il far circolare libri, lasciando quelli già letti in un luogo frequentato, a disposizione di altri eventuali lettori. ◆ Nei due mercati centrali di Firenze, saranno allestiti degli «Scaffali per il libero scambio dei libri». «Un modo nuovo per apprezzare la lettura» dice l’assessore alla cultura Simone Siliani, che si augura una massiccia risposta all’iniziativa. L’idea è nata negli Usa, in Kansas, da un sito internet. Si chiama «Book crossing», letteralmente «Passalibro», in un anno ha coinvolto 60mila persone e fatto girare 160mila libri, in Italia l’ha portata la trasmissione di RadioRai 3 «Fahrenheit». (Marzio Fatucchi, Repubblica, 1° dicembre 2002, Firenze, p. I) • È stato inaugurato nei giorni scorsi sul lungomare di Loano, l’angolo del «passalibro». Collocato nei pressi della fontana di Bruno Chersicla «Conversazione alla fonte», il «passalibro» loanese, conosciuto altrove come «bookcrossing», invita i passanti a lasciare a disposizione degli altri i libri che più hanno amato. (Stampa, 10 gennaio 2006, Imperia, p. 45) • Anni fa [Pino Tuscano] s’era inventato l’iniziativa «Adottiamo una stazione» che intendeva strappare al degrado gli impianti in disuso dei paesini; poi era stata la volta del «Passalibro»: «In uno stanzone delle Fs avevo trovato una gran quantità di libri che prendevano polvere: li abbiamo distribuiti sulle carrozze invitando i passeggeri a leggerli e a scrivere una recensione per passarli poi a qualcun altro. Anche i programmi culturali di Radiorai avevano parlato dell’iniziativa». (Claudio Del Frate, Corriere della sera, 3 gennaio 2007, p. 9, Cronache).
Composto dal v. tr. passare e dal s. m. libro, ricalcando l’espressione ingl. bookcrossing.