Passaportopoli
s. f. inv. Scandalo relativo alla falsificazione dei documenti di ingresso e soggiorno in Italia di giocatori stranieri ingaggiati da squadre di calcio nazionali. ◆ A proposito di extra-comunitari, è intermittente anche l’attenzione a quel che con poca fantasia si è deciso di chiamare Passaportopoli. Se è stato un doganiere polacco ad accorgersi che era falso il passaporto portoghese dei giocatori brasiliani di una squadra italiana, è stato un doganiere tedesco ad accorgersi che era falso il passaporto italiano di un giocatore argentino di una squadra francese. E quindi mi aspetto che prima o poi un doganiere italiano si accorga che è falso il passaporto francese di un giocatore nigeriano di una squadra spagnola. (Gianni Mura, Repubblica, 19 novembre 2000, p. 52, Sport) • L’uomo [Sergio Cragnotti] è scafato, uscito sempre da tutte le situazioni più intricate, da Tangentopoli a Passaportopoli, dal caso-Bombrill in Brasile alla discussa vendita della Centrale del Latte, ad altre decine di situazioni indecifrabili anche per esperti di operazioni d’alta finanza. (Libero, 17 agosto 2002, p. 7, Italia) • «Questo è un mondo che ha elevato al massimo grado la cultura della furbizia. E allora perché meravigliarsi se poi scoppiano Moggiopoli e Passaportopoli?» [Arrigo Sacchi intervistato da Alberto Costa]. (Corriere della sera, 31 maggio 2007, p. 59, Sport).
Composto dal s. m. passaporto con l’aggiunta del confisso -poli2.