passatempo
passatèmpo s. m. [comp. del tema di passare e tempo; nel sign. 3, tempo significa «tempo cattivo»]. – 1. a. Occupazione gradevole e poco impegnativa che serve a far passare piacevolmente il tempo; divertimento, svago: il suo p. preferito è la pesca; la televisione è per molti l’unico p. della giornata. b. Oggetto che serve a far passare gradevolmente il tempo: il computer è un p. per molti ragazzi; per estens., è il nostro p., di persona che con la sua presenza, la sua allegria, la sua conversazione brillante e sim., costituisce motivo di svago, di divertimento. c. Per passatempo, locuz. avv. (non com.), per trascorrere piacevolmente il tempo, non per professione né a fine di studio e sim.: ogni tanto, per p., si mette a dipingere. 2. Spec. al plur., nell’Italia centr. e merid., nome dato ai semi di zucca salati e tostati (regionalmente detti anche bruscolini e brustolini) che si mangiano appunto per passare il tempo. 3. Nel medioevo, tipo di cappuccio (detto anche passavento), inizialmente portato solo dai religiosi, che, adatto a difendere dal freddo, si diffuse poi più largamente nei secoli 12°-14°, cortissimo nel costume maschile e più lungo per le donne, confezionato in panno di lana di tipico colore rosso e foderato di vaio o di altra pelliccia.