passivita
passività s. f. [der. di passivo; cfr. lat. tardo passivĭtas -atis «condizione del verbo passivo»]. – 1. Condizione, stato di ciò che è passivo; in partic., l’atteggiamento di chi, anziché agire attivamente sulle cose o sulla volontà altrui, subisce o accetta senza reagire l’azione altrui o l’influenza di forze esterne: in una situazione così delicata la p. del governo è inammissibile; accettare con p. il proprio destino. 2. a. La situazione di un’impresa, o di altra qualsiasi attività economica, che costi più di quello che rende: p. di un ente, di un istituto, di una gestione. Anche fig., con riferimento a situazione spirituale, morale, ecc. b. In senso concr., gli elementi passivi (debiti, ecc.) di un soggetto economico; si distinguono p. a breve termine (per finanziare le spese correnti) e p. a lungo termine (per finanziare investimenti). Talora anche in senso fig., esperienza negativa, insuccesso e sim.: le p. della propria vita. 3. In chimica, condizione nella quale una sostanza (tipicamente, un materiale metallico) presenta una velocità di dissoluzione (e quindi di corrosione, nel caso di metalli) molto inferiore al normale, anzi praticamente nulla, in seguito a un processo di passivazione (v.).