patologia
patologìa s. f. [comp. di pato- e -logia]. – 1. Lo studio dei problemi relativi alle malattie dell’uomo (p. umana) e degli animali (p. veterinaria); comprende diverse specializzazioni, e denominazioni, con riferimento alla natura dei problemi, agli elementi anatomici che sono oggetto di studio, all’eziologia delle alterazioni, alle funzioni degli organi colpiti, all’età o all’attività dei pazienti, ecc.: p. generale e p. speciali; p. medica e p. chirurgica; p. dei tessuti, p. cellulare, p. cromosomica (v. cromosomico); p. cardiocircolatoria, p. dell’apparato genito-urinario; p. virale; p. neonatale, p. professionali, ecc. Nella pratica medica, il termine è adoperato anche con sign. più generico, per indicare una malattia in atto, uno stato patologico, una condizione di sofferenza dell’organismo: diagnosticare la p. del paziente; i disturbi accusati sono probabilmente connessi a una lieve p. dell’apparato digerente. Esiste inoltre una p. vegetale (detta anche fitopatologia, o, meno com., fitoiatria), la quale studia i mezzi atti a prevenire e guarire le malattie delle piante, soprattutto mediante la lotta ai parassiti che le provocano. 2. Per estens., p. del libro, lo studio della natura, origine e genesi delle alterazioni fisiche e biologiche cui può essere soggetto il materiale bibliografico, delle modalità di prevenzione e di lotta nella profilassi e nel risanamento dei depositi librarî, nonché dei mezzi adeguati per il restauro del materiale bibliografico, soprattutto se pregevole e raro. 3. fig. Condizione di anormalità, di degenerazione, di crisi, in situazioni politiche e sociali, nei rapporti umani, ecc. (più com., con questi usi fig., l’agg. patologico).