peccare
v. intr. [lat. peccare, di origine incerta] (io pècco, tu pècchi, ecc.; aus. avere). – 1. Commettere peccato: p. mortalmente, venialmente, commettere peccato mortale, veniale; p. di gola, di avarizia, di superbia; p. contro Dio, contro gli uomini; p. in pensieri, in parole. Anche con uso assol.: disposizione, facilità a p.; ho peccato, e me ne rammarico; non sei stato a messa, hai peccato; il giusto pecca sette volte al giorno, prov., nessuno può vantarsi di essere senza peccato. 2. In senso meno grave, commettere un errore, sbagliare: p. di disattenzione, di stravaganza, di eccessiva indulgenza; fece un rapido esame, se avesse peccato contro qualche potente (Manzoni); essere manchevole, difettoso in qualche cosa: il film pecca nella regia. ◆ Part. pres. peccante, anche come agg. e sost., non com., che, o chi, commette peccato o, più genericam., una colpa; nell’antica medicina fu usato con riferimento a umori che si ritenevano causa di malattia (lat. humores peccantes o, più com., materia peccans: v. questa locuzione).